17 luglio 2022
A. WEISMAN Il mondo senza di noi (ed. or. 2007, ed. it. Einaudi 2008, tr. N. Gobetti)
In questi tempi di “apocalisse” forse non sarebbe male rispolverare un grande classico della divulgazione ecologica, alla base di molti film “catastrofici” molto visti e poco imparati.
Cosa accadrebbe a 48 ore dalla scomparsa dell’uomo? E dopo una settimana? E dopo milioni di anni? Che ne sarebbe della nostra casa, della nostra città, delle montagne, dei mari, degli animali e delle piante, dell’atmosfera se l’Homo sapiens sparisse improvvisamente, come per magia? E soprattutto: riuscirebbe il pianeta a riprendersi dallo scempio che ne stiamo facendo?
Queste domande sono un modo come un altro per chiedersi che cosa stiamo facendo alla casa dell’umanità, alla Terra; e ciò che stiamo facendo riguarda svariati àmbiti: l’inquinamento da fertilizzanti e pesticidi, le microplastiche che ammorbano gli oceani, le sostanze tossiche delle armi chimiche, le scorie nucleari, l’estinzioni di centinaia di specie per la feroce caccia che dà loro l’uomo o per la distruzione del loro habitat, la fine delle opere d’arte, e via dicendo.
Tutto questo viene descritto e profetizzato in uno stile attento, acuto, spumeggiante, ironico, impeccabile. È quasi un piacere leggere come a pochi secoli dalla scomparsa dei suoi abitanti New York e le sue metropolitane sprofonderanno nei fiumi e torrenti tombinati su cui la città è stata costruita; irresistibili sono le descrizioni di universi civilizzati che ritornano foreste impenetrabili di megaflora oppure di mari così pieni nuovamente di squali che l’uomo non oserebbe neanche metterci un piede dentro.
È un libro che dovremmo leggere perchè è l’epos della vittoria della Natura sull’uomo. Perchè la Natura vince sempre, ricordiamocelo.