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Crescere è verità, la verità di una gioia ma spesso anche di un dolore, del ricordo e del progetto, del resistere e del lasciare. Non si cresce nel fare finta di, nel nasconderci da, nell’ingannare noi stessi sperando magari di ingannare anche gli altri, che invece ci fiutano assai meglio di noi. È così che cresciamo, lasciandoci alle spalle tutte le mute precedenti come fossero vuote crisalidi per arrivare a ciò che siamo.

La nascita di un figlio, un lutto, un viaggio importante, il divorzio, cambiare casa, cambiare auto, persino perché no? cambiare acconciatura. Sono i fatti della vita, grandi e piccoli, e in loro occasione diciamo spesso “sono cambiato, non sono più lo stesso, ho ricominciato daccapo.”
Parole simili suppongono una svolta, una rinascita, un miracolo, una radicale metamorfosi ma davvero funzioniamo così, come un interruttore o l’uscita da uno svincolo? I fatti della vita possono davvero farci diventare qualcun altro? Non si limitano piuttosto a farci diventare sempre di più noi stessi?
I medesimi fatti interpellano tutti ma tutti rispondiamo in un modo diverso. Siamo un fiume carsico e unico che a volte sparisce ma poi riemerge e non può che sfociare infine nel golfo della conoscenza di sé. Senza mai andare a capo di nulla, incontrando e assimilando milioni di respiri, di persone e di animali, di gesti e paesaggi, fatti parole ed omissioni, alla fine ciò che rimarrà di quei milioni di pulviscoli, sei tu.
Dante la chiamerebbe commedia in quanto ha un lieto fine, per lo più, ciascuno il suo. L’importante è uscire dal limbo di un corpo bruto e inconsapevole.
Queste poesie sono il diario della mia commedia.

Enrico Sartorelli

 

L’autore

è nato a Mantova nel 1966. Dopo aver frequentato il liceo scientifico, ha conseguito una prima laurea in Lettere alla Scuola Normale di Pisa, si è impiegato in banca, ha conseguito una seconda laurea in Storia dell’Arte a Cà Foscari.
Ha pubblicato alcuni articoli specialistici di storia dell’arte, organizza incontri culturali e sta scrivendo un lungo travelogue in forma di enciclopedia di viaggio.
Senza andare a capo è la sua prima raccolta poetica, scritta nell’arco di dieci anni e tenuta nel cassetto per altrettanti ma ora, finalmente, esorcizzata.

Ho già avuto il piacere di presentare il libro presso:

– Libreria “Il catalogo” di Pesaro
– Casa “Beata Osanna Andreasi” a Mantova
– Biblioteca “Baratta” di Mantova
– Centro culturale “Ancilla” di Pozzolo (MN)
– Libreria “Fenice” di Carpi
– Libreria “Convegno” di Cremona