23 luglio 2022
SZALAY Tutto quello che è un uomo (ed. or. 2016, tr. it. Adelphi 2017 tr. Anna Rusconi)
Perchè i maschi leggono poco, soprattutto romanzi?
Le ragioni sarebbero tante, e quasi nessuna andrebbe a loro lode. Ma non voglio accattivarmi così facilmente le simpatie del pubblico femminile. Proporrò quindi una ragione secondaria, marginale, eppure a mio avviso da tener presente: i maschi leggono poco, soprattutto romanzi, perchè pochissimi sono i romanzi scritti dal punto di vista maschile. Le librerie abbondano infatti di titoli tutti al femminile, anche per ragioni commerciali perchè vendere è uno degli scopi imprescindibili di una casa editrice. Molto meno i titoli “in azzurro”.
Bene, maschi italiani ed europei tutti, finalmente abbiamo un romanzo scritto per noi: Tutto quello che è un uomo di Szalay.
Manco a dirlo non ci facciamo una splendida figura però è la nostra, è quello che siamo, con tutte le nostre debolezze, fragilità, paure, egoismi, pretesti e scompensi. Siamo noi, vivaddio, qualcuno ha dato voce contemporanea a ciò che non avremmo confessato nemmeno davanti a San Pietro.
Il “romanzo” di Szalay sono in realtà nove racconti di protagonisti maschili tra i 17 e i 73 anni, storie di adolescenti innamorati, agenti immobiliari che rinunciano a facili scappatelle, oligarchi russi sull’orlo del suicidio, scozzesi ritiratesi in Croazia ed altro ancora. In giro per l’Europa ritroviamo maschi alla ricerca di un desiderio insoddisfatto o di una mimetizzazione, in fuga dalla solitudine o dalla vecchiaia, elusivi ma anche teneri, spregiudicati ma anche fedeli all’impossibile, un caleidoscopio di avventure intime da Berlino a Praga, da Londra a Cipro alla Spagna (ci sono persino le campagne della Bassa Padana ma non vi dirò dove).
Perchè è vero che noi uomini leggiamo poco però anche noi siamo vivi e senzienti. O almeno ci si prova.