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7 luglio 2022

AGASSI Open (ed. orig. 2009, ed. it. 2011, tr. Giuliana Lupi)

Non credevo che la biografia di un tennista potesse appassionarmi così tanto.

Forse perchè non è la biografia di un tennista.

Il premio Pulitzer JR Möhringer, vero autore di questo libro (come dichiarato da Agassi nei Ringraziamenti), ha fatto un lavoro splendido.

Non è la biografia di un campione del tennis, sport che a stento distinguo dal ping pong, bensì la storia di un uomo eccentrico, tormentato e caparbio che per pura coincidenza è diventato una leggenda del tennis.

Möhringer è riuscito a far propria la voce di Agassi, o meglio, a dargli una voce. Forte, personale, credibile. Un autentico miracolo di immedesimazione da parte di Möhringer, al punto che la sua “autobiografia” di Agassi è persino meglio della propria (“Bar delle grandi speranze”, su cui forse torneremo).

Per tutto il libro, Agassi ti sembra di averlo lì: mentre si ribella all’autorità e alle apparenze, mentre parla al bancone di un bar o ruggisce un lungolinea, mentre maledice il giorno in cui ha cominciato a giocare a tennis o geme sotto la sferza del cortisone epidurale o vacilla dentro gli stessi dubbi e debolezze che assillano tutti noi ma che sotto i riflettori di Wimbledon e delle tv mondiali non possono che diventare eroici.

Eroici come solo la vita quotidiana di un uomo comune può essere.