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Un capolavoro di tre centimetri, talmente bello che probabilmente è un falso. Questa “Venere” si discosta completamente dalle altre dello stesso periodo (ne vedremo un paio domani) e ci introduce ad una delle tematiche più intriganti della storia dell’arte: i FALSI.

Finché ci sarà arte ci saranno dei falsi, alcuni eseguiti con tale tecnica e maestria dell’inganno da risultare autentici capolavori, a modo loro. Anche le vite dei falsari sono spesso eccezionali. Vediamone tre.

LUIGI PARMEGGIANI: nativo di Reggio Emilia, massone, spia, attentatore anarchico nel 1889 alla vita di due deputati socialisti, è stato anche un abile falsario col nome di Louis Marcy. A Reggio Emilia potrete vedere la Galleria delle opere da lui eseguite e collezionate: straordinaria.

“TONY” CHICHIARELLI: personaggione di estrema destra, rispettabile titolare di una galleria d’arte a Roma ma anche falsario, ricettatore di opere rubate nonché complice dell’efferata banda della Magliana. I processi del Caso Moro hanno accertato che fu lui a confezionare il falso comunicato BR “del Lago della Duchessa” al fine di depistare le indagini e impedire il ritrovamento di Moro. Dopo la rapina “del secolo” alla Brink’s Securmark di Roma del 1984, nella quale pare fosse il capo del commando, Chichiarelli fu ucciso nel settembre di quell’anno in circostanze mai chiarite.

ERIC HEBBORN: autore di un Manuale del falsario d’arte e di una autobiografia (Attratto dai guai) dove si fa beffe di critici e galleristi. Pare abbia rifilato falsi El Greco e Correggio al Louvre, alla National Gallery di Londra, al Met di New York e alla casa d’aste Sotheby. L’8 gennaio 1996, poco dopo la pubblicazione dell’edizione italiana del suo Manuale, fu colpito con un colpo alla testa in una via di Roma e morì tre giorni dopo, esattamente per il mio trentesimo compleanno (pura coincidenza).