Seleziona una pagina
P. PICASSO, Les demoiselles d’Avignon (1907) + AFRICA, maschera Fang contemporanea + P. GAUGUIN, Oviri (1894)
Prima di uscire per un po’ dall’arte “primitiva” dobbiamo citare almeno Picasso e Gauguin. Il Novecento delle avanguardie infatti si apre con un Grande Ritorno alle Origini. Al termine, o quasi, del proprio percorso, l’arte occidentale chiude il cerchio (e l’impressione è che fatichi a riaprirlo).
Les demoiselles d’Avignon di Picasso (1907) è la prima opera del Cubismo, che fu una delle prime avanguardie artistiche, come si legge in ogni manuale di storia dell’arte. Nei manuali si legge anche dell’influsso delle maschere africane sulle origini del Cubismo. Almeno una delle demoiselles è tratta di peso dalla Negro art: la sua somiglianza con questa maschera Fang (Africa equatoriale) mi sembra abbastanza impressionante.
Meno noto che Gauguin, fuggito nel 1891 a Tahiti “per finire là la mia esistenza”, avesse già scolpito nel 1894 un idolo insanguinato in grès: Oviri, dèa-lupo tahitiana.
Quale è il significato del rifarsi una verginità artistica dell’arte occidentale giunta al termine della propria consunzione? Quando si sono già scritti e letti tutti i libri, l’unica soluzione è forse quella di tornare analfabeti, preistorici. Nella speranza o illusione che da lì sia possibile ricominciare.